Le misure di prevenzione e protezione e la gestione delle emergenze in ambito iperbarico sono da progettarsi ed attuarsi in relazione allo specifico contesto operativo, logistico e strutturale in cui queste si svolgono. Le tipologie di lavoratori coinvolte sono molto diverse fra loro, come sono diversi i contesti in cui devono essere gestite le emergenze: ad esempio in alcuni cantieri tutte le procedure inerenti le emergenze possono essere affidate al 118, in altre sarà necessario predisporre in cantiere camere iperbariche e assistenza medica iperbarica in loco, laddove la logistica e le infrastrutture presenti non consentano la garanzia dell’intervento del 118 e/o la fruibilità di camere iperbariche presso strutture sanitarie presenti nell’area di intervento.
Il piano di Emergenza dovrà definire le procedure specifiche da adottarsi al verificarsi di una “emergenza” intesa come una qualsiasi “situazione alterata rispetto alle normali condizioni lavorative dalla quale possano derivare, o siano già derivati, incidenti o infortuni “.
Il piano di emergenza ha i seguenti obiettivi:
Di seguito sono riportati criteri generali tratti dalle Norme “Buone prassi per lo svolgimento in sicurezza delle attività subacquee” – Approvate dalla Commissione Consultiva Permanente ex. Art.6 INAIL-ISPRA-ARPA ed esperienze condotte in campo presso cantieri TAV dove si utilizzano le TBM.
I principali criteri di prevenzione e protezione inerenti il macchinario sono contenuti nella norma UNI EN 12110:2014 “Macchine per scavo meccanizzato di gallerie. Zone di pressione. Requisiti di sicurezza”. La suddetta norma contiene indicazioni per la progettazione, la costruzione, l’equipaggiamento, la marcatura e le prove di sicurezza per le “ZONE IN PRESSIONE” e le “PARATIE STAGNE” che si utilizzano nei lavori di SCAVI DI GALLERIE.
Come indicato nella norma, tutte le zone in pressione devono essere costituite da almeno 2 comparti direttamente interconnessi, da una CAMERA PRINCIPALE e da una CAMERA D’INGRESSO accessibile dalla pressione atmosferica.
La zona in pressione per il passaggio di PERSONALE deve essere sufficientemente ampia e progettata in modo che, prima della decompressione di un ferito, sia possibile collocarlo sulla barella in pressione permettendo ad un operatore di essere pressurizzato e di entrare nello spazio dove si trova il ferito. Deve essere quindi sempre possibile trasferire il ferito sulla barella attraverso la zona in pressione e sottoporlo a decompressione mentre è sdraiato sulla barella. Un operatore deve sempre poter accompagnare il ferito.
Per informazioni più dettagliate sulla progettazione in sicurezza si rimanga al paragrafo 5 della suddetta norma.
L’accesso agli ambienti iperbarici può avvenire soltanto previa autorizzazione del Medico Iperbarico e solo a personale che abbia ricevuto un’adeguata formazione teorica e pratica di soccorso in ambiente iperbarico.
Approfondimenti dettagliati sulla gestione e prevenzione del rischio sono contenuti nell’Allegato 1 (PROTOCOLLO PER ATTIVITA’ IPERBARICHE A SECCO).
Come nel caso dei cantieri TBM anche nel caso di attività subacquee le misure di prevenzione e protezione e la gestione delle emergenze in ambito iperbarico sono da progettarsi ed attuarsi in relazione allo specifico contesto operativo, logistico e strutturale in cui queste si svolgono. Le tipologie di lavoratori coinvolte sono molto diverse fra loro, come sono diversi i contesti in cui devono essere gestite le emergenze: ad esempio in alcuni cantieri tutte le procedure inerenti le emergenze possono essere affidate al 118, in altre sarà necessario predisporre camere iperbariche e assistenza medica iperbarica in loco, laddove la logistica e le infrastrutture presenti non consentano la garanzia dell’intervento del 118 e/o la fruibilità di camere iperbariche presso strutture sanitarie presenti nell’area di intervento.
Il piano di Emergenza dovrà definire le procedure specifiche da adottarsi al verificarsi di una “emergenza” intesa come una qualsiasi “situazione alterata rispetto alle normali condizioni lavorative dalla quale possano derivare, o siano già derivati, incidenti o infortuni “.
In Allegato 2: "PROTOCOLLO PER ATTIVITA' SUBACQUEE" sono contenuti in dettaglio criteri generali tratti dalle norme di buona tecnica e buone prassi nazionali ed internazionali.
In generale è necessario che ogni Centro che utilizzi camere iperbariche per uso terapeutico abbia delle procedure di emergenza per possibili avarie o incidenti; tali procedure d'emergenza devono essere dettagliate e devono essere oggetto di esercitazioni opportune. In particolare, un protocollo scritto è necessario per le seguenti procedure di emergenza:
I protocolli delle procedure di emergenza possono essere variati e aggiornati nel tempo in funzione dell'esperienza acquisita a riguardo e del progresso tecnologico.
Le procedure di gestione, di controllo, di manutenzione e di emergenza, insieme con le procedure di igiene, di approvvigionamento, di stoccaggio, devono essere contenute nel manuale di qualità del Sistema Qualità del Centro iperbarico che deve essere certificato in accordo alle norme UNI EN ISO 9001 da un Organismo di certificazione accreditato.
Di seguito verranno elencate una serie di indicazioni per prevenire gli infortuni di soggetti che operino e siano presenti in camere iperbariche.
Tutte queste disposizioni per la sicurezza devono essere contenute in un MANUALE DI SICUREZZA redatto e firmato dal responsabile della struttura.
Inoltre nei luoghi di lavoro devono essere affissi manifesti che contengono le informazioni specifiche sulle norme di sicurezza.