Premesso che le creme solari dovrebbero costituire l'ultima linea di difesa contro la radiazione solare da adottare solo dopo aver messo in atto tutte le altre misure in precedenza descritte, o in combinazione con esse, i formulati per la protezione del sole dovrebbero essere individuati solo dopo una attenta valutazione dei rischi e seguendo procedure ben definite a cura del RSPP/medico competente, anche per evitare possibili effetti avversi dati dal contesto lavorativo. Infatti ci potrebbero essere fenomeni di maggiore assorbimento cutaneo di sostanze di uso lavorativo per effetto di alcuni ingredienti che potrebbero comportare una maggiore esposizione, ad esempio per alcune sostanze usate in agricoltura come per il 2,4-D.
L’impiego di creme o altre formulazioni (come lozioni, latte o gel) per la protezione della cute dalla radiazione UV solare è raccomandato per i lavoratori all’aperto, allo scopo di proteggere le aree fotoesposte (in modo diretto o riflesso) nel caso di impossibilità di utilizzo di indumenti completamente coprenti, in particolare le zone del volto e del collo che, anche con l’uso di un copricapo adeguato a proteggere dalla radiazione diretta, potrebbero non essere sufficientemente protette dalla radiazione riflessa dalle superfici presenti nell’ambiente.
È importante ricordare che nessun tipo di prodotto solare può offrire il 100% di protezione dalla RS, dato che anche solo la modalità di applicazione (quantità e frequenza) può giocare un ruolo significativo nella sua efficacia.
Quando si ricorre ad un prodotto per la protezione solare, come ulteriore difesa dalla RS, bisogna tenere presente quanto segue.
La protezione solare deve essere applicata sulla cute pulita e asciutta. Dovranno essere individuate specifiche modalità di applicazione ed aree di lavoro attrezzate ai fini dell'applicazione della crema. Su dette procedure il lavoratore dovrà essere formato.
Tutta la protezione solare deve contenere un fattore di protezione solare (Sun Protection Factor o SPF) alto o molto alto (uguale o superiore a 30) e deve essere ad ampio spettro (presenza di filtri sia dell’UVB che dell’UVA), nonché resistente all'acqua.
Deve essere accompagnato da una formazione specifica da parte del medico competente sul modo corretto di applicare ed utilizzare il prodotto.
La protezione solare deve essere applicata su tutta la cute esposta 20 minuti prima di uscire all'aperto, in modo che possa essere assorbita correttamente nella cute, e dovrebbe essere applicata ogni due ore o più spesso in quantità adeguata. In caso di sudorazione o cute bagnata l'applicazione dovrebbe essere più frequente.
La protezione solare può essere acquistata come crema, lozione, latte o gel e stick. La scelta della crema solare (o le altre formulazioni), dovrebbe rispondere alle diverse esigenze dei lavoratori (tipologia di lavoro e mansione, fototipo, danni solari già presenti, pregressi tumori cutanei). Per zone poco estese come il volto ed il collo e il dorso delle mani sono da preferire le creme ed i gel. I filtri solari nebulizzati non sono raccomandati perché è difficile garantire che una protezione solare adeguata sia applicata uniformemente sulla cute e soprattutto perché non si possono utilizzare per il volto. Tutti i filtri solari etichettati SPF30 (o superiori) ad ampio spettro funzionano comunque altrettanto bene, purché siano applicati correttamente.
Gli stick protettivi per labbra SPF 30, 50 o 50+ (fattore di protezione alto e molto alto) sono importanti perché la cute delle labbra è molto sottile e a rischio di danni solari rilevanti, come cheilite attinica e carcinomi squamo-cellulari.
La varietà di prodotti è molto ampia, ed oggi sono in commercio ottime formulazioni più sofisticate indicate per la cute della testa/collo e dorso mani particolarmente a rischio o già con marcato fotoinvecchiamento e/o presenza di lesioni precancerose, in grado di attenuare e in parte riparare il danno provocato dai raggi UV.
È fondamentale quindi che la scelta della protezione solare e la gestione della sua applicazione sia effettuata con il coinvolgimento del Medico Competente, opportunamente formato, o del Medico Specialista/curante.