Indicazioni specifiche per la protezione del tronco e degli arti
La barriera più efficace tra cute e sole è l'abbigliamento. La protezione globale fornita dagli indumenti e il grado di protezione dipendono dalla composizione del tessuto (fibre naturali, artificiali o sintetiche), dalle caratteristiche del tessuto (porosità, peso e spessore) e dalla tintura (coloranti naturali o sintetici, concentrazione della tintura, assorbimento UV proprietà, ecc.).
I normali indumenti da lavoro conferiscono quindi un grado variabile di protezione dalla radiazione UV solare. Da queste considerazioni deriva l’indicazione di indossare indumenti che coprano anche braccia e gambe.
In ogni caso si deve sempre evitare:
Che i lavoratori lavorino a torso nudo, anche se fa caldo;
L’uso delle canottiere, che non sono idonee alla protezione delle spalle e della zona superiore della schiena, aree particolarmente esposte all’irraggiamento solare.
Quando si scelgono indumenti protettivi per il sole per i lavoratori all'aperto, bisogno quindi tenere presente quanto segue:
Diversi tipi di tessuto offrono una protezione diversa. La trama, il colore e le condizioni possono influire sulla capacità del materiale di assorbire le radiazioni UV.
L'abbigliamento dovrebbe coprire quanta più cute possibile. Pantaloni lunghi e camicie con collo e maniche lunghe offrono la migliore copertura.
Sono ora disponibili indumenti da lavoro appositamente progettati che sono leggeri e freschi e riducono al minimo lo stress da calore, garantendo comunque la massima protezione solare. Con il caldo, è importante che gli indumenti tengano lontano il sudore dal corpo per aiutare il corpo a rimanere fresco.
Quando si scelgono indumenti protettivi solari perché si lavora in condizioni calde, è necessario:
Scegliere tessuti con colori scuri poiché assorbono più radiazioni UV rispetto ai colori chiari.
Scegliere le maniche lunghe e i pantaloni lunghi, in quanto offrono la migliore protezione. Non sono raccomandate maniche corte o pantaloncini.
Scegliere inoltre abbigliamento (es. la camicia) realizzata con un'alta percentuale di fibra naturale (ad es. Cotone, lana etc.) e che abbia trama fitta in modo che le radiazioni UV non possano penetrare nella cute sottostante.
Sostituire i capi di abbigliamento lisi, poiché il tessuto usurato potrebbe far penetrare una maggiore quantità di raggi UV.
I tessuti possono presentare una targhetta con un parametro definito UPF (Ultraviolet Protective Factor - fattore di protezione dai raggi ultravioletti) il cui livello indica il rapporto tra la radiazione incidente sul tessuto (100%) e la quota che riesce ad attraversarlo. Questi tessuti sono stati testati per determinare l'efficacia con cui bloccano le radiazioni UV. Più alto è il valore di UPF, da un range minimo di 15 a 50+, maggiore è la protezione fornita, un UPF tra 40 e 50 garantisce buona protezione e comunque dovrebbe sempre essere maggiore di 15 che è la protezione minima. Un UPF alto garantirà la protezione, indipendentemente dal colore. I tessuti che non hanno un UPF non è detto che offrano meno protezione, potrebbero semplicemente non essere stati testati per questo specifico parametro.
La principale problematica della protezione dall’UV solare mediante gli indumenti è legata al fatto che nella stagione calda (dove la protezione deve essere maggiore) è necessario assicurare contemporaneamente il benessere termico del lavoratore, che all’aperto si trova spesso a svolgere la propria attività in un ambiente con elevate escursioni termiche, sovente in presenza di elevati livelli di umidità. Ancor più importante è la prevenzione in queste circostanze di eventi indesiderati e potenzialmente molto pericolosi, quali il colpo di calore.
Alla luce delle precedenti considerazioni è pertanto indispensabile istituire nelle aziende una procedura operativa che specifichi gli indumenti da lavoro da utilizzare e le modalità di sostituzione quando questi non siano più integri.
Indicazioni specifiche per la protezione del capo
Per quanto riguarda il copricapo, le indicazioni sono per l’utilizzo o di un cappello a tesa larga e circolare di almeno 8 cm, che protegge anche orecchie, naso, parte inferiore del volto, parte del collo, oppure di un copricapo tipo “cappello del legionario” da preferire (Figura D.3). Sono invece da escludere i berretti da baseball con visiera, largamente usati nelle lavorazioni outdoor, che non forniscono adeguata protezione a orecchie e collo. Per le lavorazioni per le quali è previsto l’uso di casco (edilizia, estrattivo ecc.), adottare quello con falda protettiva sulla nuca (sono disponibili anche in tessuto refrigerante)
Figura D.3 Esempi di copricapo adatti alla protezione da radiazione UV solare.
Esistono anche alcuni tipi di copricapo con riportato l’indice UPF.