In generale, no.
Le norme di compatibilità elettromagnetica hanno un obiettivo completamente diverso dalle norme di prevenzione sulla sicurezza e salute dovuti all’esposizione dei lavoratori ai campi elettromagnetici; le prime, infatti, stabiliscono vincoli sull’immunità delle apparecchiature elettriche/elettroniche ai campi elettromagnetici (cioè la capacità di funzionare correttamente anche in presenza di interferenze elettromagnetiche) e sui limiti all’emissione degli apparati stessi ai fini della ridurre le interferenze su altre attrezzature utilizzate nelle vicinanze.
E’ evidente la diversità della risposta tra l’organismo umano e gli apparati elettrici/elettronici, infatti, le norme di compatibilità elettromagnetica stabiliscono le modalità con cui devono essere eseguiti i test di compatibilità; tali test non sono, in generale, sovrapponibili, con le misure effettuate in ambito prevenzionistico.
I vincoli sulle emissioni, in particolare, non garantiscono automaticamente il rispetto dei limiti per la protezione della sicurezza e salute umana, a meno che tale aspetto non sia esplicitamente riportato nella norma di prodotto.